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Marco Pighin

Conferenza domenica alle ore 10:00

DISTILLARE L’ESSENZA DEL CUORE DEL MONDO. AROMATERAPIA E GEOFILOSOFIA DELL’HEARTLAND SIBERIANO

 

La Siberia è una delle poche aree geografiche del pianeta che nel corso del Kali Yuga, l'epoca oscura, non ha conosciuto colonizzazioni sanguinose, guerre, inquinamento e sfruttamento industriale. Questo spazio geografico immenso è l'ultima parte veramente incontaminata del pianeta, portatore di una memoria pura che non è stata intaccata dalle tragedie della modernità. La Siberia centromeridionale secondo molte discipline e tradizioni rappresenta il Cuore della Terra ovvero il centro sacrale e propulsivo della Russia-Eurasia. Gli Oli Essenziali oltre ad essere utilissimi nella cura delle malattie e degli squilibri psico-fisici ed emozionali possono essere anche uno strumento di indagine geofilosofica e geosacrale del territorio da cui provengono. Le essenze dell’Heartland siberiano hanno l’abilità di metterci in contatto con il sacro destino della civiltà russa, ci possono aiutare a capire la missione storico-spirituale di tale civiltà e il suo ruolo messianico nell’edificazione della nuova era e del nostro personale rapporto con essa. Il relatore vive in Siberia da diversi anni e sta portando avanti un progetto di scoperta delle piante aromatiche della Taiga siberiana. Durante la serata verranno presentati gli oli essenziali prodotti e verrà spiegato il suo progetto pionieristico che riesce ad unire arte alchemica della distillazione, medicina e scoperta geografica dell'Heartland, il cuore vivente dell'Eurasia e delle sue tradizioni. Temi trattati: - Missione storico-spirituale della Russia-Eurasia -Importanza della Siberia nella nuova epoca -Miti e leggende del Cuore del Mondo, centro sacrale e propulsivo delle forze spirituali dell’epoca futura -Disitillazione e Golgota: mistero dell’uomo, olio essenziale e mistero cosmico -Fine dei Tempi e opportunità evolutive -Forze di resurrezione e Oli apocalittici Marco Pighin, viaggiatore e reporter specializzato nella documentazione dell’ex spazio sovietico, per più di un decennio ha lavorato come fotogiornalista per le maggiori riviste italiane ed estere. Conoscitore dello spirito russo, da qualche anno si dedica alla distillazione di Oli Essenziali nella taiga siberiana al confine con la Mongolia in quell’area geografica conosciuta da differenti discipline e tradizioni come il Cuore del Mondo.

PROGETTO SUGLI OLI ESSENZIALI SIBERIANI

 

"Nulla può nascere qui, oppure nulla di ciò che noi piantiamo

viene da qui, se dall'altra parte questa cosa non esiste già"

Maître Philippe de Lion

 

Mi chiamo Marco Pighin e sono nato a San Vito al Tagliamento in Friuli nel

1973. Da alcuni anni vivo e lavoro in un piccolo villaggio nel cuore della più

grande foresta del mondo, la Taiga siberiana. Da sempre sono stato

affascinato dal viaggio e dalla scoperta dell'altro, il fatto di essere nato e

cresciuto in quella regione che è la frontiera tra il mondo latino e quello slavo

ha sviluppato in me la curiosità nella riscoperta del mondo. Fino alla caduta

del blocco socialista la frontiera con l'ex Jugoslavia non era solo la frontiera fra

due civiltà diverse ma anche fra due concezioni sociali totalmente diverse e

opposte se non nemiche: quella liberal-capitalista occidentale e quella

socialista dei paesi dell'est. Una volta diventato adulto per me diventò del tutto

naturale viaggiare in questo mondo che iniziava a Villa Opicina e finiva a

Vladivostok, perché esso incarnava la mia visione di "altro".

Nel 2003 quando vivevo a Parigi iniziai la mia carriera di fotoreporter, per

undici anni viaggiai ininterrottamente nei paesi dell'ex blocco sovietico

documentando e raccontando storie di un universo quasi sconosciuto per noi

europei diventati occidentali dopo l'occupazione culturale e militare americana

avvenuta con la fine del secondo conflitto mondiale. Questo mi permise di

ritrovare in questa parte di spazio eurasiatico, che non aveva conosciuto lo

sviluppo storico e sociale dell'Occidente, molti più aspetti in comune con la

mia vera natura interiore che non nel mondo liberale propriamente moderno o

meglio post-moderno in cui ero nato. Per questo motivo nel dicembre del 2009

decisi di fermarmi a vivere nel sacro cuore della civiltà eurasiatica, slava e

turanica: la Siberia.

Tutto il creato è detentore di una memoria, le persone, le nazioni, le culture, i

paesaggi, gli spazi geografici… La Siberia è l'unico spazio geografico del

pianeta che non ha conosciuto nel corso dei millenni guerre, colonizzazioni

sanguinose, sfruttamenti industriali che ne hanno alterato la natura e il

paesaggio, questo spazio geografico grande una volta e mezza gli Stati Uniti

d'America è l'ultima parte veramente incontaminata del pianeta, portatore di

una memoria pura che non è stata intaccata dalle tragedie del Kali Yuga,

l'epoca oscura. Immense foreste, fiumi e laghi di acqua purissima assieme a

tutta una costellazione di razze e culture tradizionali che non hanno mai

conosciuto pienamente la modernità, questa è la Siberia. Questo spazio

immenso, cuore dell'Eurasia, si offre all'umanità contemporanea come lo

scrigno incontaminato dove qualcosa di veramente nuovo può nascere.

Per diversi anni ho portato avanti, collaborando con riviste e giornali italiani ed

esteri, un progetto fotografico di documentazione della Siberia. Avendo

studiato a fondo la cultura e lo spirito russo per me non era assolutamente un

mistero il perché la Russia aveva ereditato, come per diritto elettivo, questa

enorme regione. L'anima russa di cui in molti hanno scritto e parlato è

un'anima profondamente mistica, messianica ed apocalittica. La civiltà russa,

o russo-turanica, è una civiltà che si è originata dalle steppe e dalle foreste,

dai deserti imbiancati e gelati dell'Eurasia, per cui l'anima russa è un'anima

che ha dialogato per secoli e millenni con l'infinito bianco, con l'assoluto in

terra. Mistica per sua natura, l'anima russa in costante dialogo con il Dio

Vivente ha continuato per tutta la sua storia a porsi le "domande fondamentali"

vivendo in uno stato animico definito dal filosofo russo Nikolaj Berdyaev come

"il primo e l'ultimo giorno della creazione".

Il tempo in cui viviamo pone l'obbligo anche a noi di porci le "domande

essenziali", ma sopratutto, in quest'epoca che possiamo definire "fine dei

tempi", l'umanità deve capire dove vuole andare e a mio avviso nessuno come

l'eurasiatica Russia e il suo misterico scrigno, la Siberia, ci possono essere

d'aiuto per capirlo.

Per me gli oli essenziali sono stati una delle più grandi rivelazioni nella mia

vita. Negli ultimi tre anni sentivo che qualcosa non andava più con la

fotografia. Per me la fotografia era la missione principale della mia vita, era

non solo un mezzo per comunicare, mostrare il mondo e il mio modo di vedere

le cose, ma era anche e sopratutto la mia disciplina interiore che mi

permetteva di raggiungere l'unità tra esteriorità ed interiorità, che non è altro

che la condizione fondamentale per la conoscenza di sé e del mondo, la via

gnostica. Ciò che ha portato gli oli essenziali nella mia vita è stata la

consapevolezza che esistono altri mezzi e strumenti di indagine spirituale,

scientifica e artistica più adatti a quello che voglio fare: crescere interiormente

ed essere d'aiuto agli altri.

"L'arte che non cura non è arte" scriveva vent'anni fa Alejandro Jodorowsky

nel suo libro sulla psicomagia, è stata proprio la presa di coscienza di questo

che mi ha fatto lasciare il lavoro di fotogiornalista e abbracciare quello di

distillatore di oli essenziali in Siberia. La fotografia, che considero un'arte

magnifica e importante, non mi permetteva veramente di essere d'aiuto agli

altri e negli ultimi tempi, lo ammetto, avevo iniziato a trovare senza senso

l'accumulare immagini che alla fine sarebbero servite ben poco agli altri in un

mondo sommerso da immagini per lo più prive di contenuto.

Per spiegare in che modo gli oli essenziali hanno rivoluzionato il mio modo di

creare e di indagare il reale devo innanzitutto spiegare cosa sono.

Gli oli essenziali vengono estratti dalle piante aromatiche che rappresentano il

5% del regno vegetale. L'estrazione degli oli essenziali tradizionalmente viene

fatta a corrente di vapore, anche se sfortunatamente oggi molti oli essenziali

che troviamo nel mercato vengono estratti chimicamente. L'estrazione per

corrente di vapore consiste nel mettere il materiale vegetale da distillare in

una caldaia ( di acciaio inox, rame o vetro) e fare passare attraverso di essa

una corrente di vapore acqueo che ha la capacità di estrarre l'essenza

aromatica della pianta o olio, poi il vapore passa attraverso una serpentina

refrigerante, alambicco, che condensa il vapore acqueo e lo trasforma in

sostanza liquida. All'uscita dell'alambicco abbiamo così dell'acqua aromatica o

idrolati e in cima ad essi l'olio essenziale.

La particolarità dell'olio essenziale sta nella sua natura divina, l'essenza

aromatica che noi troviamo nella pianta non è la stessa essenza che troviamo

dopo la distillazione. Attraverso il processo di distillazione, che è un processo

autenticamente alchemico, si attua un potenziamento fisico e spirituale

dell'essenza. L'essenza della pianta attraverso il sacro processo del fuoco

viene estratto dal suo involucro naturale, la pianta, passando attraverso un

processo di morte fisica. Quando noi annusiamo l'olio essenziale subito dopo

la distillazione percepiamo pienamente la stranezza dell'odore, come se fosse

morto, per esempio quando si distilla l'alloro dopo la distillazione l'olio ha un

forte sentore di zolfo. Questa fase di morte fisica viene anche chiamato "shock

di distillazione" e solo in seguito e dopo un determinato periodo di tempo,

diverso per ogni tipo di pianta, l'olio essenziale risorge creando un nuovo

corpo fisico-spirituale detentore di tutte le sue tipiche qualità. Quindi il

processo di creazione dell'olio essenziale è un processo cristico di morte e

resurrezione.

Le piante aromatiche sono piante che hanno la capacità di trasformare la luce

del sole in aroma, quindi possiamo considerare l'olio essenziale come una cocreazione

del sole e dell'uomo, la natura cosmica crea le materia divina in

potenza, l'uomo la trasmuta in divina essenza. Per questo il lavoro di

distillatore è un lavoro alchemico, dove l'alchimia ricordiamo è la

trasformazione del piombo, natura grezza inconsapevole, in oro, materia

divina portatrice della lucentezza della Verità.

Sempre più persone si avvicinano alle medicine cosiddette "alternative", che in

verità molto spesso sono le medicine tradizionali più antiche, e questo è

dovuto al fatto che sempre più persone diventano consapevoli dei tranelli in

cui lo sviluppo materialista ci ha portato. Per molti naturopati, come per

esempio per il luminare dell'aromaterapia Thomas von Rottenburg che fino a

venti anni fa praticava l'omeopatia a Berlino, gli oli essenziali sono fra le

sostanze curative più potenti. L'olio essenziale non solo è portatore delle

sostanze potenziate che ci guariscono dalla malattia, ma la loro struttura

fisico-spirituale ci permette di entrare in comunione con noi stessi e l'olio

stesso, con i suoi aromi, ci porterà alla scoperta della causa inconscia che ha

generato la malattia. Capire la causa della malattia, è proprio questa la chiave

di tutto ed è per questo che gli oli essenziali, che simbolicamente

rappresentano la sinergia fra il cosmo e l'uomo, macrocosmo-microcosmo,

possono trasformarsi in preziosi alleati nella riscoperta di noi stessi.

Ecco qui la sintesi di arte, filosofia e guarigione.

L'olio essenziale è un essere vivente, detentore di un corpo (sostanza oleosa,

aroma) e di uno spirito. Ciò che mi affascina di più è che tale spirito non solo ci

parla di noi stessi, rilevando attraverso la meditazione aromatica gli aspetti

inconsci del nostro essere, ma è anche capace di rivelarci i misteri della

regione dove vive la pianta da cui viene estratto. L'olio essenziale incarna la

saggezza della terra, i significati escatologici del luogo, la profondità del

paesaggio. Così l'olio di cedro siberiano, la pianta più sacra per le popolazioni

indigene della Siberia, che è un ricettore e accumulatore di energie cosmiche,

agisce direttamente sul nostro plesso solare, sul chakra della vita, narrandoci

il significato occulto di "cuore del mondo" (Ossendowsky, Guènon). La Siberia

meridionale dove vivo e lavoro è considerata da molte tradizioni e discipline, il

centro del mondo o il cuore del mondo, così ritroviamo analogie piene di

significato tra la geopolitica (Heartland, Halford Mckinder), le filosofie

tradizionali (la città di Agarthi, Shamballa, Saint-Yves d'Alveydre, Nikolaj

Roerich, Renè Guenon), le culture religiose ( Bjeli Vody, la città delle acque

bianche dei vecchi credenti russi, la leggenda dell'invisibile città di Kitez,

ortodossia russa), ecc.

Quindi la distillazione degli oli essenziali diventa non solo un'arte alchemica al

servizio della guarigione psico-fisica delle persone ma anche uno strumento di

indagine geo-filosofica e geo-sacrale dei luoghi. In questa prospettiva il mio

progetto è davvero un progetto multidisciplinare e pionieristico che mi

permette di mettere in contatto le persone in Occidente con il "cuore del

mondo" e di farglielo conoscere nel suo aspetto più profondo, nella sua

"essenza".

Il mio progetto molto schematicamente si suddivide in queste fasi:

-Distillazione, attualmente distilliamo due tipi di piante ( Abies, Pinus)

-Scoperta di nuove piante che tradizionalmente non vengono distillate in

Siberia

- Sviluppo della comunità locale; in questo progetto voglio coinvolgere il più

possibile la gente del mio villaggio, per esempio molte delle piante che ho in

progetto di distillare verranno prodotte tramite coltura biologica, in questa

maniera ho la possibilità di massimizzare la produzione e allo stesso tempo di

sviluppare la collaborazione con i contadini del villaggio che si dedicheranno

alla coltura delle piante officinali

-Non voglio passare attraverso distributori tradizionali che speculano sul

lavoro di chi realmente crea gli oli essenziali, ma voglio trovare la possibilità di

arrivare a creare un rapporto diretto con gli acquirenti, sopratutto attraverso un

sito web, conferenze, presentazioni, workshop, crowdfunding, utilizzo di

materiale fotografico e video in cui spiego il procedere del mio lavoro di

indagine geo-filosofica e di distillazione delle essenze dell'Heartland.

 

marcopighin@gmail.com

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