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Edy Pizzi

Conferenza domenica alle ore 18:00

I segreti della Sessualità nel Tantra

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Chi è Edi Pizzi?

Formatore per le risorse umane, ricercatore di tecniche a risoluzione emozionale e docente di filosofie orientali; dopo approfonditi studi sull’inconscio d’insieme conduce in Italia e all'estero seminari esperienziali il cui obiettivo è l’incremento di qualità nelle relazioni e in ogni area della propria vita.

...perché non si può guarire ciò che non si può sentire.

Intervista a Edi Pizzi

Dopo molti anni di attività esperienziale, a chi mi chiede cosa faccio nella vita, quale sia il mio lavoro rispondo che semplicemente éduco. Come i pedagoghi dell’antica Grecia accompagno alla conoscenza coloro che hanno desiderio di apprendere e di ricordare di sé cose che la vita li ha portati a dimenticare.

Il mio obiettivo è accompagnare le persone ad entrare nella dimensione del loro essere, in uno spazio in cui poter manifestare ciò che sono e guardarsi essere, in cui le dinamiche che muovono si rivelano. Penso che la vita ci chieda di lasciarsi andare ad un rapporto vero col proprio corpo, per quel legame fortissimo che c’è fra corpo e anima, attraverso un linguaggio onesto fatto di ascolto e presenza, tra pensiero e movimento, tra sentire e gesto.

Il lavoro con le persone si sviluppa attraverso il movimento creato da “agio e disagio”, su un piano di naturale spontaneità e divertimento che coinvolge sempre il piano emotivo e comprende anche le emozioni più sconvenienti. La condivisione che segue alla consapevolezza di se, riempie vuoti di incomprensione, valorizza il corpo e lo rende bello e pieno sempre. Un processo inarrestabile, dove gli incontri diventano un’opportunità per lasciare cadere il confine del noto per riempire il vuoto di relazione o di senso.

Una luogo di riconciliazione dove le emozioni creano il ponte fra le persone, l’inizio di una relazione in cui i corpi coinvolgono sempre lo spirito. Dove l’anima esprime il suo desiderio d’esserci, e realizza l’intimità. Per recuperare significati, motivazioni, intenzioni dei movimenti, scoprire il perché ci si muove o non ci si muove. Seminari dove “seminare” davvero, dove si ride, dove si ascolta e si viene ascoltati o dove si può anche tacere, e coltivare la capacità di riconoscersi per quello che siamo.

Nel nostro operare quotidiano di uomini e donne viviamo un esperienza evolutiva sottesa. Liberare l’espressione corporea ci aiuta a dire meglio di sé, a sciogliere nodi di relazione, a creare intimità. Ci permette di formare reti di rapporti, movimenti di libertà e piacere, di forza ed equilibrio.

La naturalezza del corpo è sinonimo di equilibrio e di un’identità nella coscienza collettiva. Diventare consapevoli della propria fisicità significa ri-conoscere i confini emotivi del nostro corpo e ogni nostro gesto come il prolungamento del nostro più intimo desiderio. Ci lascia intuire il senso del tempo e degli accadimenti, di cosa succede sempre uguale e di cosa muta continuamente.

Comprendere le fatiche e le gioie di tutti i giorni, in relazione a sé, ad un gruppo e agli altri, un’opportunità di approfondimento della propria interiorità e personalità.

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L’atteso non si compie, all’inatteso un Dio apre la via.

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